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2000-2002, cm 358 × cm 153 .
Materiali: cotoni tinti a mano, sete, velluti.
Tecniche: applique a mano, quilting a mano, piecing, ricamo a mano, trapunto.
Siamo nella Firenze del 1342. Come un gioiello prezioso incastonato nei dolci pendii delle colline circostanti, la città fortificata di Firenze si era appena ripresa dall’alluvione dell’Arno del 1333, quando nel 1340 scoppia la prima ondata di epidemia di peste che decimò i suoi abitanti. La cupola del Brunelleschi era ancora da venire, ma il Campanile di Giotto era già in costruzione, precursore di una nuova era di rinascita della città: il Rinascimento.
Accanto al Battistero ottagonale, e alla Cattedrale con il Campanile in fase di costruzione, si può facilmente riconoscere il Bargello e la Badia. In questo lavoro, ho seguito meticolo-samente i contorni della città medievale dipinti da un pittore anonimo della scuola di Bernardo Dadddi nel 1342 nell’ affresco della Sala del Bigallo in Piazza Duomo dove la città in miniatura è adagiata nei toni monocromi del grigio sotto il mantello della Madon-na della Misericordia ad invocarne la protezione.
Nel cucire pezzetto dopo pezzetto ogni singolo edificio della città, ho scelto i cotoni tinti a mano nei colori che meglio rappresentano l’atmosfera grave nella città in quei momenti difficili. Come Boccaccio racconta nel Decamerone, si respirava aria più salutare nelle colline circostanti, tanto che un gruppo di giovani donne e uomini decisero di rifugiarvisi per sfuggire alla peste.
Ed ecco che le colline ci appaiono più ridenti con dettagli che ho ripreso dal mio affresco preferito del Buon Governo del Lorenzetti (a Siena) dove la campagna abbonda di fattorie e di campi coltivati. All’estremità destra tra i calanchi illuminati da una luna piena, una coraggiosa dama in groppa al suo cavallo fa ritorno alla città a riportarvi speranza e vita.
In questa quilt sono state utilizzati in profusione cotoni in gradazione tinti a mano, sete, organze dai colori cangianti e velluti trapuntati.